Nel settore della lavorazione della lamiera, molte aziende puntano su tecnologia e strategie gestionali dimenticando l’importanza di ascoltare la produzione, ma è proprio dal confronto con chi lavora in officina e dall’attenzione agli strumenti e ai processi che nascono efficienza, qualità e autentico miglioramento.

I CAM di piegatura stanno diventando sempre più diffusi, ma il loro pieno utilizzo è spesso frenato da abitudini tradizionali e mancanza di formazione. Conoscerne il funzionamento e imparare a tararli correttamente consente di sfruttarne le potenzialità, migliorando precisione ed efficienza nella lavorazione della lamiera.

Dietro ogni piega di lamiera c’è un sapere fatto di esperienza, intuito e precisione. In un momento in cui le nuove leve scarseggiano e la complessità dei pezzi cresce, il mestiere del piegatore si rivela più che mai un’arte. Ma come si affrontano le pieghe coniche e le sagome più “creative” senza perdere in qualità e sicurezza?

Piegando lamiere prerivestite il deposito di zinco sulle matrici rappresenta un vero problema: riduce la qualità del pezzo finito, compromette la costanza dell’angolo di piega e obbliga a fermare la produzione per pulizie frequenti. Queste soluzioni tradizionali spesso si rivelano solo palliative, quindi cosa fare?

Nella carpenteria metallica la sinergia tra piegatura e saldatura è fondamentale. La collaborazione tra progettisti e operatori consente di ottimizzare i processi senza sprechi di materiale e realizzare manufatti più precisi, resistenti ed efficienti.

Il settore della piegatura della lamiera soffre sempre più la mancanza di operatori qualificati. Le aziende si trovano spesso a gestire picchi di lavoro senza personale adeguato, finendo per rincorrere ad ogni costo le poche figure esperte. Il risultato è una gestione emergenziale, con inserimenti affrettati e rischi che minano gli equilibri interni e la continuità produttiva.