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PROGETTARE E DISEGNARE PEZZI IN LAMIERA PIEGATA: COSA BISOGNA SAPERE?

 

Abbattere gli errori e progettare pezzi sempre realizzabili:

ecco cosa è necessario conoscere in ufficio tecnico.

 

Visitando molte aziende dove svolgiamo quotidianamente consulenza e formazione sulla pressopiegatura della lamiera, assistiamo sempre più spesso ad uno scollamento tra la progettazione e la produzione.

Sovente si incontrano giovani periti o ingegneri molto abili nell’uso di software per la modellazione 3D come Solidworks, SolidEdge, Inventor e molti altri, ma che non hanno la piena consapevolezza di quali sono i limiti del processo di piegatura.

Lo abbiamo sempre detto:

La piegatura della lamiera è tra le peggiori lavorazioni a deformazione in assoluto perché costringe il materiale a subire grandi deformazioni in piccole aree.

Da ciò ne deriva uno stress molto elevato e la naturale tendenza a far emergere tutte quelle che sono le variabili del materiale e ambientali, del tutto trascurabili nei processi a monte e a valle della filiera.

Ora:

se aggiungiamo il fatto che ad ogni matrice corrisponde uno sviluppo a parità di materiale lavorato, che una determinata sagoma di un punzone riesce a fare una serie di lavorazioni, ma non tutte, e che la macchina ha dei limiti costruttivi da valutare attentamente, il quadro si complica enormemente…

Si potrebbe tranquillamente affermare che non c’è nulla di scontato e che un errore di valutazione può avere degli effetti drammatici sulla realizzazione, la qualità o/e i costi di ciò che un progettista disegna.

E quindi: cosa deve necessariamente essere conosciuto in ufficio tecnico per operare in sicurezza?

Come si può marcare con certezza la linea netta oltre cui un pezzo è da considerarsi irrealizzabile,

per lo meno con l’attrezzatura di cui si dispone?

Le problematiche che si riscontrano sono quasi sempre dovute all’inconsapevolezza dell’ufficio tecnico che “manda avanti” il lavoro senza le corrette valutazioni sull’effettiva lavorazione della lamiera.

Le cose che bisogna conoscere in ufficio tecnico, sia che la produzione sia vicina che in outsourching, sono:

LA CONOSCENZA DELLE MACCHINE UTENSILI

Si intende avere una lista delle caratteristiche prestazionali e dimensionali delle presse piegatrici che realizzeranno i pezzi in questione:

IL TONNELLAGGIO MASSIMO

Per capire da subito se le macchine utensili di cui disponiamo, o quelle del nostro fornitore, saranno in grado di piegare i nostri pezzi.

LE DIMENSIONI DI MASSIMA

Come la luce (distanza massima tra banco e traversa), della corsa dei cilindri e della larghezza.

Altre due grandezze molto importanti sono quelle della profondità dell’incavo, cioè dello scanso sulle spalle e della loro distanza.

LA CONOSCENZA DEGLI UTENSILI A DISPOSIZIONE

Significa avere ben chiaro quali sono tutti i tipi di utensili che abbiamo in produzione.

Ricordiamo che per ognuno (punzone e matrice) è spesso possibile tranquillamente scaricarne la sagoma in DXF dal sito del produttore. Ciò permette di confrontarli con i pezzi in progettazione e vedere da subito se ci saranno collisioni.

 

Si deve conoscere la portata massima di ognuno onde evitare di danneggiarli sovraccaricandoli.

 

I BORDI MINIMI REALIZZABILI

Si intende che per ogni piega esiste una lunghezza del lembo eseguito (chiamato anche flangia).

Per poter essere piegata, infatti, una lamiera ha bisogno di essere a contatto con entrambi i vertici della matrice.

Per questo, conoscendo lo spessore di un pezzo, dedicandogli di conseguenza una matrice, abbiamo subito disponibile un valore che rappresenta la lunghezza minima della flangia da piegare.

 


 

I primi due punti sono frutto di una serie di verifiche e rilevazioni che devono essere necessariamente svolte sulle proprie presse piegatrici presso la propria azienda o quella del fornitore.

Il terzo si ottiene semplicemente guardando il disegno e incrociando il dato del valore della piega della lamiera al tipo di matrice disponibile sulla pressa piegatrice.

Il regolo di piegatura è la soluzione più rapida ed economica.

Una volta acquisite tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno in ufficio tecnico e che rappresentano lo “stato di fatto” della situazione, è necessario confrontarle con “ciò che serve” per ottenere il pezzo desiderato.

Grazie al regolo di piegatura è possibile effettuare degli efficaci studi di fattibilità in brevissimo tempo e avere immediatamente chiaro se un pezzo sarà realizzabile o meno.

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