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I TRE PROFILI PEGGIORI IN AZIENDA

 

Dopo aver avuto la fortuna di conoscere molte persone che hanno frequentato i corsi che organizziamo, ho veramente capito una cosa:

non finirò mai di imparare.

Bene, questa non è semplicemente una frase piaciona accattivante per attirare le simpatie di qualcuno…

Bensì

la chiave della crescita personale, prima ancora che professionale.

Ci sono profili e profili, così nel lavoro e nella vita, e alcuni possono sorprenderti per quello che ti lasciano.

Ho vissuto una delle esperienze più belle della mia vita svolgendo una settimana di formazione con persone senza lavoro e con grossi problemi alle spalle.

(Una settimana indimenticabile, ragazzi con una umanità incredibile e ai quali non posso che dire grazie.)

E poi ingegneri, progettisti, commerciali, operatori…

La piegatura va oltre ogni confine immaginabile e quando credi di aver visto tutto,

ecco che ti accorgi che arriva quella cosa che ignoravi come un ciuco!

Poi ci sono “categorie” di persone più complesse da gestire in aula.

Voglio condividerle con te, perché sono sicuro che riconoscerai qualcuno che ne fa parte.

Si tratta di profili che per carità, magari lavorano onestamente, ma che con il loro comportamento alla lunga si rivelano addirittura dannosi per l’azienda.

Insomma, gente capace di smontare l’entusiasmo a chiunque!

Gente da tenere alla larga dalle nuove leve più promettenti.

Gente come:

1.

L’OPERAIO VECCHIO

Che è ben diverso dall’operaio anziano.

È colui che partecipa ad un corso scuotendo la testa per tutto il tempo manco fosse la giuria o un critico.

Spesso finisce le frasi del relatore e nei peggiori casi interviene di continuo per dire “Eh ma non è vero…” o per aggiungere un “Be’, anche quando…”.

Presto la classe ne ha le palle piene (scusami ma non c’è altro modo per dirlo!) ma lui non se ne rende conto minimamente.

Sono trent’anni che fa quel mestiere e per questo in azienda veste i panni del supponente,

per cui non passa la sua esperienza agli altri perché è ben felice che gli altri (meglio se nuovi e ancor meglio se giovani) sbaglino.

…Questo gli garantisce un misero status di insostituibilità…

 

2.

IL DISEGNATORE CARINO

Spesso in camicia a fiori, indipendentemente dalla stagione, ha un look estremamente curato perché è sempre il più fashion della situation e ha un sorriso bianchissimo.

Reputa inferiori i suoi colleghi in officina e non ha mai torto.

Non ha nessuna manualità e ripudia lo sporco e la fatica al di fuori della palestra.

È un facilone e quando disegna non chiede nulla: lui ha studiato.

In azienda è un ottimo innesco di errori, incomprensioni e risorse bruciate.

 

3.

L’UOMO BELUGA, LO SCEMO PER FINTA

È un individuo dall’età variabile, che non ne ha voglia e non sa nulla, non gli interessa e non partecipa.

In azienda è colui che è impermeabile alla responsabilità, finge di non essere in grado però poi

lo si scopre essere cintura nera di cagate su smartphone (quindi si capisce che

se si applica raggiunge quello che gli interessa).

La cosa positiva per me (come docente) è che passano e se ne vanno. Non li senti nemmeno entrare e uscire dall’aula.

Per te che ci lavori, un consiglio: STANNE ALLA LARGA, poiché rappresentano a loro modo l’inerzia.

Incarnano l’impossibilità di cambiare in meglio, di costruire qualcosa di positivo per te e per gli altri.

La questione centrale è che la loro mediocrità va arginata perché si propaga come un virus se non si ascoltano i positivamente ambiziosi.

 

Chi crede che non si smette mai di crescere viene preso per un illuso o peggio, per un rompicoglioni!

 

NON PERDERTI NIENTE!